Il consigliere regionale Pd commenta un altro no della maggioranza sulla riperimetrazione della Riserva: “Ci saremmo aspettati un ripensamento di fronte a 23mila firme”
TERAMO – “Avevamo chiesto buonsenso e rispetto verso la comunità rosetana e teramana nel suo complesso: non si può vanificare con un blitz notturno il lavoro fatto, seppur con ritardo, negli ultimi due decenni, ma bensì è necessario fare della condivisione e del confronto due virtù essenziali per una buona amministrazione. Appare assurdo che mentre il VicePresidente Emanuele Imprudente, delegato per materia, lavorava a quattro mani con il Comune di Roseto per istruire le osservazioni e incanalare le proposte nel giusto iter, la stessa maggioranza del centrodestra, a firma di Emiliano Di Matteo, Umberto D’Annuntiis, Federica Rompicapo e Simona Cardinali, cancella la Riserva del Borsacchio. Ci saremmo aspettati oggi un ripensamento di fronte alle 23.000 firme raccolte e depositate. Abbiamo invece assistito ad una risposta disinteressata, se non arrogante, da parte del centrodestra abruzzese e teramano. Ancora una volta tutti i rappresentanti teramani sono rimasti silenti, come avvuto sulla rete sanitaria regionale, commissariati da diktat di partito che tutto fanno meno che tutelare la nostra Provincia – dichiara il consigliere regionale e vice capogruppo del Pd, Dino Pepe -“.
“La richiesta del Sindaco di Roseto, audito in conferenza dei capigruppo, puntava alla necessità di tornare alla perimetrazione originale per poi continuare un confronto positivo e proficuo tra tutti i livelli istituzionali. Una richiesta caduta nel vuoto, uno schiaffo ad una comunità che su un tema di vitale importanza aveva avuto la maturità di convergere su una posizione unanime, oltre gli schieramenti e le contrapposizioni partitiche, di rispetto per il nostro territorio – ha aggiunto Pepe -“.
“Errare è umano, perseverare è diabolico. Questo l’unico commento possibile di fronte ad un agire sordo da parte di una maggioranza che evidentemente non riesce ad imparare neanche dai propri errori. Un blitz notturno e due bocciature da parte della maggioranza Marsilio sul tentativo di correggere un errore drammatico chiudono l’iter di questa consiliatura: da parte nostra continueremo a chiedere in ogni sede politica che tale ferita sanguinante venga sanata, ferma restando la possibilità di ricorrere in altre sedi contro un intervento normativo fuori da ogni logica“.